DAVANTI A CHI FUGGE DALLE GUERRE E DALLA POVERTA', RIPRENDIAMOCI LA PAROLA E AFFERMIAMO IL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI - Lo Zenzero  aderisce  a questo appello

 

Abbiamo visto le foto dello sgombero di uomini in fuga dalla guerra che si erano accampati al confine di Ventimiglia chiedendo il diritto ad un futuro migliore.

Abbiamo sentito ripetere che un mercatino di persone povere, che vendono cose povere, usate e senza valore, è un problema di legalità.

Abbiamo sentito dire anche che la protezione civile non può aiutare persone che hanno fame, sete e bisogno di assistenza sanitaria perché "gli immigrati" sono già troppi.

Le mani che hanno fatto quello sgombero non erano le nostre, le lingue che hanno detto quelle parole non erano le nostre: non vi lasceremo agire nel nostro nome perché sono gesti che non fanno parte della nostra cultura, e li respingiamo con forza.
La legalità ha senso solo se si coniuga con giustizia e dignità!

Crediamo che la solidarietà sia la misura della civiltà, che assistere chi fugge dalle guerre sia un dovere, che escludere non sia un diritto.
Crediamo che, per far si che tutti abbiano le stesse possibilità, sia necessario garantire a tutti lo stesso punto di partenza; che le differenze siano un punto di incontro e che i diritti, se non sono per tutti, si chiamino privilegi.

Intendiamo ridare un senso alle parole e ci impegniamo per primi a lavorare in direzione di una città, di una regione e di un mondo più giusto

Chiediamo però a chi ci rappresenta nelle istituzioni, a chi ha un ruolo di governo  e a chi, a vario titolo, si occupa della cosa pubblica,  di fare altrettanto.
Noi vi guarderemo e vi giudicheremo anche su questo.

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